La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall’involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal piú perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall’ultimo modello d’apparecchio.
Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti della Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio ma.....
[[Cosa succede quando non passa? Opzione 1]]
[[Cosa succede quando non passa? Opzione 2]]
Siccome a Leonia ogni giorno c’é troppa spazzatura e gli spazzaturai non guadagnano abbastanza, loro fanno uno sciopero e non vogliono piú lavorare. Per tanto, smettono di raccogliere la spazzatura e per questa ragione le strade si inondano con tutta la spazzatura che producono i cittadini ogni giorno. Inoltre, aumentano gli odori terribili per tutta la città. Purtroppo, i cittadini non vogliono prendersi le loro responsabilità e incolpano il governo di Leonia per i problemi che stanno affrontando. La spazzatura è molto tossica e produce un virus che fa ammalare le persone; appaiono i roditori che trasmettono infezioni e alla fine, il governo non risolve il problema. Le persone vogliono migliorare questa situazione, ma non sanno cosa fare, per tanto muoiono.
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Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità. Certo è che gli spazzaturai sono accolti come angeli, e il loro compito di rimuovere i resti dell’esistenza di ieri è circondato d’un rispetto silenzioso, come un rito che ispira devozione, o forse solo perché una volta buttata via la roba nessuno vuole più averci da pensare.
[[Alcuni sono angeli buoni.....]]
[[Altri sono angeli cattivi.....]]Gli angeli raccolgono la spazzatura puntualmente, senza errori, senza mancanze. Giorgio è uno di loro, non ricorda l'ultima volta in cui ha visto la sua famiglia, né quando ha dormito più di 3 ore.
Dopo tanti anni svolgendo questo lavoro, Giorgio ha scoperto una nuova passione: ha cominciato a collezionare giocatoli rotti perché non ha mai avuto nessun punto di riferimento durante la sua infanzia e perché lui trova in loro uno strano tipo di compagnia. Ma Giorgio non li conserva tutti per sé, la maggior parte dei giocattoli che trova nell’immondizia vengono da lui stesso riparati e poi regalati ai bambini orfani della città. Così, Giorgio aiuta a ridurre lo spreco, ed a riutilizzare una parte di tutto ció che si butta via ogni giorno a Leonia.
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Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede: fuori della città, certo; ma ogni anno la città s’espande, e gli immondezzai devono arretrare piú lontano; l’imponenza del gettito aumenta e le cataste s’innalzano, si stratificano, si dispiegano su un perimetro piú vasto. Aggiungi che piú l’arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, piú la spazzatura migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermentazioni e combustioni. E’ una fortezza di rimasugli indistruttibili che circonda Leonia, la sovrasta da ogni lato come un acrocoro di montagne.
[[ Un giorno, infatti,....è apparsa....]]Per Leonia, gli spazzaturai sono questi angeli miracolosi che rimuovono l’immondizia della città. Tutta la popolazione crede che gli angeli sono là per fare il bene e aiutarli a essere una città pulita. Ma un giorno, un angelo strano è arrivato a Leonia. Tutti credevano che quell'angelo era uno degli angeli buoni che conoscevano, ma quest'angelo era un angelo cattivo. Il suo nome era Giacomo. Giacomo era molto stanco di tutta la spazzatura che Leonia produceva, per questo motivo, un giorno ha deciso di andare a insegnare agli abitanti una lezione. Lui aveva già un piano in mente: invece di raccogliere la spazzatura, aveva deciso di nasconderla nelle case degli abitanti di Leonia. Loro non potevano vedere la spazzatura ma potevano sentire l'odore. Gli abitanti non sapevano cosa fare per eliminare l’odore. Loro si sono resi conto che più spazzatura producevano, più la loro casa puzzava; quindi, hanno deciso di bruciare tutta la spazzatura che producevano, ma quando l'odore non diminuiva loro hanno deciso di riciclarla. Giacomo era felice per il risultato ma lui aveva promesso a se stesso che l'odore della spazzatura dalle case non sarebbe mai andato. Secondo lui, questo era l'unico modo per imparare a essere veramente puliti.
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Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede: fuori della città, certo; ma ogni anno la città s’espande, e gli immondezzai devono arretrare piú lontano; l’imponenza del gettito aumenta e le cataste s’innalzano, si stratificano, si dispiegano su un perimetro piú vasto. Aggiungi che piú l’arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, piú la spazzatura migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermentazioni e combustioni. E’ una fortezza di rimasugli indistruttibili che circonda Leonia, la sovrasta da ogni lato come un acrocoro di montagne.
[[ Un giorno, infatti,....è apparsa....]]
(text-color:"white")[Un'eccezionale esposizione di giocattoli usati, accuratamente restaurati e disposti in modo magico! Tutti si domandavano chi fosse l’autore o l’autrice dell’esposizione; alcuni abitanti di Leonia sospettavano che Giorgio fosse il creatore. Dato che Giorgio ha un cuore gentile e vuole che i bambini e le bambine siano contenti/e, era il principale sospettato come fautore di quel misterioso evento. La notizia inizia a diffondersi per tutta Leonia attraverso i media locali.
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Il risultato è questo: che più Leonia espelle roba più ne accumula; le squame del suo passato si saldano in una corazza che non si può togliere; rinnovandosi ogni giorno la città conserva tutta se stessa nella sola forma definitiva: quella delle spazzature d’ieri che s’ammucchiano sulle spazzature dell’altroieri e di tutti i suoi giorni e anni e lustri.
Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell’estremo crinale, immondezzai d’altre città, che anch’esse respingono lontano da sé montagne di rifiuti.]
[[Nelle frontiere tra Leonia e .....]]
Ci sono tantissime città vicine a Leonia che hanno dei rolli compressori per spianare il suolo dopo che la spazzatura cade. Però, non tutte sono d’accordo con il fatto di rimuovere l’immondezzaio. Per esempio a Tron, una città moderna vicina a Leonia, non piace questa situazione poiché da qualche anno ha firmato un trattato che specificamente ha probito di buttare rifiuti nella zona di frontiera. In questo documento, Leonia si sarebbe compromessa a fermare la crescita di spazzatura nella zona, ma non ha rispettato l’accordo. Quindi, questo è un problema per Tron che è impegnata con uno sviluppo più sostenibile sembrerebbe che il conflitto conflitto è cresciuto fino al punto di cominciare una guerra.
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Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta. I confini tra le città estranee e nemiche sono bastioni infetti in cui i detriti dell’una e dell’altra si puntellano a vicenda, si sovrastano, si mescolano.
Più ne cresce l’altezza, più incombe il pericolo delle frane: basta che un barattolo, un vecchio pneumatico, un fiasco spagliato rotoli dalla parte di Leonia e una valanga di scarpe spaiate, calendari d’anni trascorsi, fiori secchi sommergerà la città nel proprio passato che invano tentava di respingere, mescolato con quello delle città limitrofe, finalmente monde: un cataclisma spianerà la sordida catena montuosa, cancellerà ogni traccia della metropoli sempre vestita a nuovo. Già dalle città vicine sono pronti coi rulli compressori per spianare il suolo, estendersi nel nuovo territorio, ingrandire se stesse, allontanare i nuovi immondezzai.
[[ O forse succederà....]]
Tra pochi anni questa città sará diventata un caos, piena di spazzatura. Inoltre, inizierà una guerra con altre città vicine per problemi di frontiere con la spazzatura perché la buttano via. Tuttavia, non sarà solo una guerra politica. Siccome ci sarà tanta spazzatura, la guerra diventerà una guerra chimica, e questo produrrà diverse malattie.
Gli abitanti di Leonia, dato l'eccesso di spazzatura in città, hanno cominciato ad ammalarsi e a morire a causa delle malattie provocate dalla contaminazione tossica prodotta dai rifiuti non raccolti dal camion della spazzatura. Inoltre, siccome non sapevano cosa fare con i rifiuti, gli abitanti di Leonia hanno iniziato a vivere nella spazzatura. Si coprivano mentre dormivano con imballaggi alimentari, dormivano su bottiglie di plastica e giocavano a scacchi con diverse lattine di soda, a calcio con la spazzatura compattata e si nascondevano tra le montagne di spazzatura... Così, ogni giorno, la vita degli abitanti di Leonia era sempre piú complicata da risolvere.
All'inizio, era un'opportunità per essere creativi. Dato che Leonia non aveva nessun supporto dal governo, la comunità cercava sempre una soluzione per gestire la nuova spazzatura che si accumulava nella città. Peró purtroppo, riutilizzare la spazzatura e avere un atteggiamento positivo non era sufficiente. La spazzatura causava molta contaminazione che le persone non erano in grado di eliminare. Per questo motivo, gli abitanti avevano ogni giorno nuove malattie che toglievano la gioia e la speranza alla città.
I malanni che avevano colpito gli abitanti si trasformavano in una tragica danza con la morte, mentre le malattie derivanti dalla contaminazione tossica si diffondevano inesorabilmente. Di fronte all'assenza di una soluzione concreta, la città sprofondava nella disperazione. Vivere tra le montagne di rifiuti era diventato un modo di sopravvivenza, una lotta quotidiana per trovare un qualche rifugio tra gli strati di immondizia. La spazzatura non era più solo un inconveniente, ma un incubo che invadeva ogni aspetto della vita, trasformando l'esistenza degli abitanti in un inferno surreale.
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(text-color:"orange")[POLO]:– ... Forse questo giardino affaccia le sue terrazze sul lago della nostra mente...
(text-color:"blue")[KUBLAI]:– ... e per lontano che ci portino le nostre travagliate imprese di condottieri e di mercanti, entrambi custodiamo dentro di noi quest’ombra silenziosa, questa conversazione pausata, questa sera sempre uguale.
(text-color:"orange")[POLO]: – A meno che non si dia l’ipotesi opposta: che quelli che s’arrabbattano negli accampamenti e nei porti esistano solo perché li pensiamo noi due, chiusi tra queste siepi di bambú, immobili da sempre.
(text-color:"blue")[KUBLAI]: – Che non esistano la fatica, gli urli, le piaghe, il puzzo, ma solo questa pianta d’azalea.
(text-color:"orange")[POLO]: – Che i portatori, gli spaccapietre, gli spazzini, le cuoche che puliscono le interiora dei polli, le lavandaie chine sulla pietra, le madri di famiglia che rimestano il riso allattando i neonati, esistano solo perché noi li pensiamo.
(text-color:"blue")[KUBLAI]: – A dire il vero, io non li penso mai.
(text-color:"orange")[POLO]: – Allora non esistono.
(text-color:"blue")[KUBLAI]: – Questa non mi pare una congettura che ci convenga. Senza di loro mai potremmo restare a dondolarci imbozzoliti nelle nostre amache.
(text-color:"orange")[POLO]: – L’ipotesi è da escludere, allora. Dunque sarà vera l’altra: che ci siano loro e non noi.
(text-color:"blue")[KUBLAI]: – Abbiamo dimostrato che se noi ci fossimo, non ci saremmo.
(text-color:"orange")[POLO]: – Eccoci qui, difatti.
[[FINE]]
(align:"<==")[UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE
AGLI STUDENTI DI ITALIANO 4 202320
E AGLI STUDENTI DI ITALIANO 5 202320]
[[Inizio]]
<audio src="https://static.wixstatic.com/mp3/5f5d2c_69b6551c606e4c7c963b0df0a115ed9e.mp3" autoplay>
(align:"=><=")+(box:"X")[In occasione del Centenario di Italo Calvino e della Settimana Italiana dedicata alla sostenibilità, abbiamo creato in classe un progetto interattivo su uno dei suoi testi più ecologici:
Le città continue. 1.
[[Leonia]]]
<script> var audio = document.createElement('audio'); audio.src = 'https://static.wixstatic.com/mp3/5f5d2c_372aa809b42f4b01b64f96a9296e17ee.mp3';
audio.loop = true; audio.play();</script>
Una volta, quando non è passato il camion della spazzatura, la città è entrata in panico, ma un imprenditore creativo ha deciso di raccogliere tutti i rifiuti e di creare un parco divertimenti costruito usando la spazzatura accumulata, chiamato "Spazzaturalandia". Questo business non solo ha convertito la spazzatura in una fonte di divertimento, ma ha anche promosso la consapevolezza ambientale e l'importanza del riciclaggio, incoraggiando le persone a essere più responsabili con i loro rifiuti. " Spazzaturalandia" è diventato una sorprendente e unica destinazione turistica che ha attirato visitatori da tutto il mondo e ha trasformato la città in un punto di riferimento per la sostenibilità. Inoltre, sono stati organizzati eventi e competizioni in cui gli abitanti della città hanno gareggiato per costruire le strutture più creative e uniche usando la spazzatura.
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Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità. Certo è che gli spazzaturai sono accolti come angeli, e il loro compito di rimuovere i resti dell’esistenza di ieri è circondato d’un rispetto silenzioso, come un rito che ispira devozione, o forse solo perché una volta buttata via la roba nessuno vuole più averci da pensare.
[[Alcuni sono angeli buoni.....]]
[[Altri sono angeli cattivi.....]](align:"=><=")+(box:"X")[ITALIANO 4 - 5 202320
UNIVERSIDAD DE LOS ANDES
[[Centenario di Italo Calvino]]]